Quante di noi ricamatrici iniziano un lavoro a punto croce sull'onda dell'entusiasmo del momento, preparano la tela e i fili e iniziano l'avventura, anche se lo schema è complesso e si saprà fin dall'inizio che ci vorrà un sacco di tempo?
E quante di noi ad un certo punto, passata più o meno la metà del ricamo lo ripongono, perchè ormai si avvicina qualche altra festa importante e le riviste di ricamo propongono altri schemi altrettanto allettanti?
E quante di noi, infine, quando sono ormai passati degli anni, recuperano il lavoro e lo finiscono?
A me è successo molto spesso, però ammetto anche che, di recente, ho terminato quasi tutti i ricami che avevo lasciato a metà, man mano che li ritrovavo... me ne manca ancora uno, ma sarà argomento di qualche post successivo...
Il ricamo di questo post parla da sé ed era un lavoro davvero goloso, sia a vedersi sulla rivista (che era un Le Idee di Susanna di parecchi anni fa, tanti anni fa che non mi ricordo nemmeno l'anno...) che a vedersi una volta ricamato e ci ho messo MOLTI anni per finirlo, ricordo che quando l'ho ripreso lavoravo perfino in camera, seduta per terra alla luce dell'abat-jour del comodino... ma ricordo anche la soddisfazione inenarrabile che ho provato una volta finito e la figura indiscutibile che fa tutt'ora appeso in ingresso!
Piccolo appunto: i miei ricami io me li incornicio tutti da sola.
Compro una cornice a misura, lavo il ricamo a mano e, una volta asciutto, lo stiro sul retro e poi lo tiro sul compensato che funge da retro della cornice e incollo i risvolti sulla parte posteriore del compensato usando una semplice colla stick.
...e buon ricamo a tutti...
Piccolo appunto, parte seconda: oggi mi trovavo a passeggiare tra le bancarelle di un mercatino dell'usato, ho visto molti quadri a punto croce e piccolo punto e mi sono chiesta, con una punta di sgomento, se per caso un giorno tutte le mie fatiche finiranno abbandonate alle intemperie e al buon gusto del prossimo su una bancarella...
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